Cassino (FR) – Assalto al tribunale, nuove perizie
CiociariaOggi.it 22/01/2017 – Carmela Di Domenico
Assalto al tribunale di Cassino, la Procura nomina un consulente tecnico d’ufficio per effettuare analisi mirate sui supporti informatici requisiti ai sei indagati. Ieri mattina la dottoressa D’Orefice ha infatti incaricato il dottor Argese di scavare con l’obiettivo di chiarire se sussistano o meno elementi tali da collegare direttamente gli indagati all’assalto al palazzo di Giustizia.
Quello sottoposto al ctu sembrerebbe un unico quesito. E non si esclude, secondo i beninformati, che si stiano cercando all’interno dei cellulari o dei tablet sequestrati immagini chiave, tipo una piantina del tribunale o una foto o qualsiasi altro elemento che offra uno spunto tale da inchiodare i giovani indagati per l’assalto al tribunale avvenuto il 26 ottobre scorso.
Un dato concreto, questo, che lascia aperti altri interrogativi, soprattutto sulla possibilità di individuare punti di contatto tra l’assalto al tribunale e la maxi operazione dei carabinieri La Storia Infinita che ha permesso di «restituire finalmente piazza Labriola ai cassinati». Un elemento di contatto, in verità, già esiste: il coinvolgimento nell’inchiesta anti-droga (porta a termine in modo brillante dai militari del maggiore De Luca) di un giovane già indagato per l’assalto al tribunale. Dato confermato in conferenza stampa anche dal procuratore D’Emmanuele.
Ciò che resta sullo sfondo è il dubbio che vi siano altri punti di contatto tra i due fascicoli. Ma queste restano al momento solo mere ipotesi su cui, comunque, gli inquirenti probabilmente stanno già lavorando. Lo stesso episodio dell’assalto al tribunale è finito, d’altronde, proprio nelle pagine dell’ordinanza a firma del giudice Lo Mastro che sottintende un possibile collegamento tra le due vicende quando, subito dopo l’udienza davanti al gup per Panaccione (accusato di tentato omicidio) con il rigetto da parte dell’Autorità giudiziaria della richiesta di rito abbreviato, scrive: «Tale decisione dell’Autorità giudiziaria sicuramente ha destabilizzato il gruppo tanto che, a distanza di pochi giorni, tre individui hanno tentato di introdursi nel palazzo di Giustizia presumibilmente per porre in essere un atto intimidatorio».
Intanto, proprio ieri mattina, Riccardo Figliolini – finito nell’operazione La Storia Infinita (ma non tra i 9 a cui viene contestato il vincolo associativo) – ha ottenuto i domiciliari grazie alla strategia difensiva dell’avvocato Ernesto Cassone che è riuscito a dimostrare al giudice la sussistenza di elementi tali da rendere necessaria la misura meno afflittiva dei domiciliari.
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